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Gian Piero Pedretti


Ogni anno quasi 15 milioni di bambine sono costrette a sposarsi contro la loro volontà: si stima 1 matrimonio ogni 2 secondi tra una bambina e un uomo a lei sconosciuto. Nelle regioni più povere del mondo le percentuali di matrimoni combinati sono in diminuzione, ma non nell’Africa subsahariana, dove i casi di spose bambine stanno addirittura raddoppiando. Secondo alcuni dati UNICEF, complessivamente 75 milioni di donne nel mondo si sposano in un’età compresa tra i 20 e i 24 anni, ma le africane lo fanno prima di aver compiuto 18 anni. Le spose bambine sono numerosissime soprattutto nelle aree rurali e tra le fasce di popolazione più povere, nelle quali si verifica il doppio delle probabilità di contrarre matrimoni a un’età inferiore a 18 anni rispetto alle coetanee che vivono in contesti più sviluppati. Le motivazioni dei matrimoni precoci vanno generalmente ricercate nelle condizioni economiche, sociali e culturali delle famiglie, secondo cui le bambine rappresentano solo un peso e una preoccupazione. Anche la religione è un fattore rilevante: la fede, combinata con alcune tradizioni tribali, può convincere le famiglie delle giovani donne che sia meglio darle in sposa piuttosto che farle studiare. Vi è, inoltre, un’esigenza di rafforzare i legami tra le comunità o all’interno di esse e di proteggere le ragazze dalle gravidanze al di fuori del matrimonio.

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